sabato 11 agosto 2012

Usate smartphone e tablet in spiaggia smodatamente? Attenti,rischiate il gomito del tennista


Il presidente dell'Associazione italiana fisioterapisti sostiene che l'uso dei touch-screen in spiaggia, o comunque in condizioni di mobilità, aumenti il rischio di epicondiliti, cervicalgie o tendiniti del polso. Quando si sente la fitta bisogna intervenire con le terapie.

L'uso del tablet sulla spiaggia aumenta il rischio di epicondiliti e tendiniti del polso, secondo il presidente dell'Associazione italiana fisioterapisti (Aifi). Questo l'ultimo allarme che investe le spiagge italiane, poiché secondo le stime il 44% degli italiani quest'anno accederà al web direttamente dalla spiaggia. Poi qualcuno dovrà anche spiegarci come sia possibile che il broadband sia più diffuso al mare invece che in città, ma questo è un altro discorso.

In ogni caso Adnkronos Salute grazie a un'intervista al dottor Antonio Bortone (che comunque non è un medico) ha svelato uno dei pericoli più sottovalutati del web browsing vacanziero. "Le persone che utilizzano tablet o smartphone per diverse ore al giorno senza mai fermarsi spesso assumono anche una postura sbagliata per tenere il dispositivo con una mano o sulle gambe, con in più una flessione esagerata del capo. E queste alterazioni della colonna provocano con il tempo lordosi cervicale e cervicalgia", ha spiegato lo specialista. "Il rischio di finire vittima di epicondiliti (gomito del tennista), di cervicalgie o tendiniti del polso (sindrome del tunnel carpale) è molto alto".



La questione di fondo è che gli schermi touchscreen stressano a livello funzionale i tendini della mano. I movimenti fondamentali per gestire ogni interfaccia "impongono una co-contrazione della componente muscolare distale e una stabilità dell'avambraccio". Secondo Bortone si tratterebbe di un vero e proprio "corto circuito che porta ad una contrattura e ad uno stress funzionale del nervo mediano, quello che decorre lungo l'avambraccio". Tutto questo rischia di favorire la sindrome del tunnel carpale.

I primi sintomi sono stati codificati con precisione dai fisioterapisti. Si parte con un leggero formicolio alla mano, poi si arriva a un vero e proprio affaticamento, dopodiché la contrattura muscolare e il successivo dolore. "Quando si sente la fitta siamo già ad uno stato avanzato dell'epicondilite ed è consigliabile interrompere subito quello che si sta facendo e concedersi una pausa", ha aggiunto Bortone.

L'epicondilite come ben sanno tutti i tennisti è un brutto affare, anche perché si manifesta con un dolore dovuto all'uso combinato di mano, polso e gomito. "Un sintomo che aumenta ad esempio dopo una giornata lavorativa o quando non si prende un break da mouse e iPad, ma che può diventare in seguito più intenso per entità e durata se non si interviene con una terapia antalgica o con l'aiuto di uno specialista", ha concluso il presidente Aifi.



Nessun commento:

Posta un commento