mercoledì 1 agosto 2012

L'Italia è indietro nel recepire le direttive europeee sulla e-waste

e-waste di varia natura

La nuova Direttiva Europea sui Rifiuti elettronici dovrà essere recepita entro il 14 febbraio 2014. L'obiettivo è raccogliere entro il 2016 almeno 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato. Sarà introdotto il ritiro "uno contro zero".

L'Italia dovrà fare i salti mortali per recepire la nuova Direttiva sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). La pubblicazione della norma nella Gazzetta Ufficiale Europea del 24 luglio prevede infatti l'adattamento delle legislazioni nazionali entro il 14 febbraio 2014.

Si tratta senza dubbio di una sfida poiché come ha sottolineato il Presidente del Centro di Coordinamento RAEE Danilo Bonato "costituisce un passo molto importante per l'ulteriore crescita del settore del riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici a fine vita".

Tra le principali novità il nuovo modo di calcolare i tassi di raccolta. Non saranno più basati sui chilogrammi di rifiuti per ogni abitante, ma come quantità di RAEE raccolti in rapporto alla media delle apparecchiature nuove immesse sul mercato nei 3 anni precedenti. "Questo comporta un innalzamento degli obiettivi di raccolta: entro il 2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato (una quantità che diventerà di 65 tonnellate nel 2019)", sottolinea il documento ufficiale.

"Confrontato ai parametri attuali questo significa per il nostro paese passare da una media pro-capite attuale di circa 4,2 kg per abitante ai circa 7,5 kg per abitante nel 2016 fino a 10 kg/abitante nel 2019".
Da rilavare poi una piccola rivoluzione per gli esercenti: l'introduzione del ritiro "uno contro zero" per i RAEE di piccole dimensioni. In pratica gli esercizi commerciali di grandi dimensioni (oltre i 400 m2 di superficie) dovranno ritirare gratuitamente i piccoli elettrodomestici anche senza l'acquisto di un prodotto nuovo equivalente - come avviene oggi.
Inoltre sono state definite norme più severe per evitare che i RAEE vengano esportati illegalmente all'estero, alimentando un sistema di trattamento e smaltimento nei paesi in via di sviluppo che in molti casi non rispetta le benché minime condizioni sanitarie e ambientali.

tomshw.it

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